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Mercato

IL MERCATO DELL'ENERGIA ELETTRICA    

Il processo di liberalizzazione del mercato elettrico italiano è stato avviato con l'emanazione del D. Lgs. N. 79/99, il Decreto Bersani, che ha recepito nel nostro ordinamento la Direttiva Comunitaria 96/92/CEE. L'entrata in vigore di questo Decreto ha rivoluzionato l'assetto del settore, che fino ad allora era stato caratterizzato da un unico grande operatore nazionale e da alcune aziende di dimensione locale.

Nel nuovo ordinamento la produzione, l'importazione, la vendita e l'acquisto di energia elettrica sono attività libere e questo ha generato la graduale apertura alla concorrenza dei mercati elettrici.
In Italia nel 2003 la richiesta complessiva di energia elettrica sulla rete ha raggiunto i 320 miliardi di kWh (aumento del 2,9% rispetto al 2002), con un'incidenza dei clienti idonei per 126 TWh.
Il mercato libero dell'energia, nel corso del 2003, si attesta sui 110 miliardi di kWh con un aumento del 12% rispetto al 2002.

Per ciò che riguarda le previsioni di sviluppo del mercato dell'energia elettrica, è prevista, per i prossimi anni una crescita media pari al 2,5% annuo, e questo dovrebbe portare intorno al 2010 ad un consumo complessivo di 400 TWh. La forte crescita della domanda di energia elettrica dell'ultima decade ha portato al consolidamento della posizione del Paese come grande importatore; infatti, il 15% del fabbisogno complessivo viene importato.

Dal 1° luglio 2004 possono accedere al libero mercato dell’energia elettrica tutti i titolari di Partita IVA e dal 1° luglio 2007 tutti gli utenti finali comprendendo anche le utenze domestiche.

Un mercato liberalizzato si basa su tre condizioni: una domanda libera di scegliere, un'offerta concorrenziale, un accesso alle reti garantito a condizioni di parità fra operatori.

In Italia il settore del trading - attività di acquisto e vendita all'ingrosso - di energia elettrica ha una dimensione ancora limitata, in conseguenza della fortissima concentrazione delle fonti di approvvigionamento che determina un livellamento dei prezzi di acquisto dell'energia elettrica. Infatti lo sviluppo della capacità di generazione nel corso dell'ultima decade è stata insufficiente, in rapporto all'elevato tasso di crescita della domanda. Come conseguenza, i picchi di domanda sono stati molto prossimi alla massima capacità di produzione disponibile.

Il mercato italiano dell'energia è caratterizzato quindi dalle seguenti dinamiche:

• i prezzi dell'energia elettrica sono sensibilmente più alti rispetto alla media europea. Questo è da attribuirsi essenzialmente alla combinazione di diversi fattori tra cui l’elevato potere di mercato dei produttori, gli alti costi di produzione e le congestioni della rete di trasporto alle frontiere.
• l'importazione di energia elettrica soddisfa ancora oggi una grossa fetta di domanda interna (oltre il 15% del fabbisogno complessivo di energia);
• il parco di centrali elettriche attualmente in uso è obsoleto ed inefficiente;
• la convergenza fra mercato dell'energia elettrica e il mercato del gas è un fenomeno sempre più marcato, dovuto principalmente alla necessità di realizzare nuovi impianti, soprattutto "CCGT" (i cosiddetti impianti di cogenerazione a ciclo combinato) che utilizzano elevati volumi di gas per produrre energia elettrica a basso costo;
• la creazione della Borsa dell'Energia che ha imposto agli operatori l’acquisizione di nuove competenze e che comporterà, nel prossimo futuro, un ampliamento della offerta con prodotti finanziari
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